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      Non fu chi sapesse trovarci dentro cosa che meritasse non solo opera di tanto tempo, ma né meno breve occupazione di tanti personaggi. Et ebbero gl'uomini alquanto versati nelle cose teologiche a desiderare che una volta fosse dicchiarato che cosa intendeva il concilio per la potestà di ritener li peccati secondo il senso suo: la qual era fatta una parte dell'autorità sacerdotale, avendo dicchiarato come intendesse l'altra, cioè rimetter li peccati. Fu da altri ancora letta con admirazione la dicchiarazione fatta che gl'ordini inferiori non fossero salvo che gradi a' superiori e tutti al sacerdozio, apparendo chiaro, per la lezzione dell'antica istoria ecclesiastica, che gl'ordinati ad un carico o ministerio erano per ordinario perpetuamente trattenuti in quello, et era cosa accidentale e di rara contingenza et usurpata per sola raggion di necessità o grand'utilità, simil traslazione et ascesa a grado piú alto. De' sette diaconi instituiti dagli apostoli nissun esser passato ad altro grado, e nella medesima Chiesa romana, nell'antichità, li diaconi, attendendo alle confessioni de' martiri, non si vede che passassero a' titoli presbiterali. Esser descritta l'ordinazione di sant'Ambrosio in vescovo, di san Gieronimo e di sant'Agostino e di san Paolino in preti, e di san Gregorio Magno in diacono, senza che fossero passati per altri gradi; non esser da biasmar il modo ne' tempi posteriori introdotto, ma parer maraviglia il portarlo come cosa sempre usata, constando manifestamente il contrario.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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