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      Finite le congregazioni sopra ciò, che l'ultima fu il 31 luglio, incomminciò a parlar privatamente del clandestino; e perseverando nella propria opinione l'una [e] l'altra parte, uscirono alcuni con un nuovo parer, dicendo che quella difficoltà presuppone dogma di fede, e però non si poteva determinare, essendo contradetto da numero notabile, la qual opinione partoriva gran travaglio in quelli che desideravano l'irritazione, parendo che fosse serrata totalmente la porta a poterla ottenere.
     
     
      [Difficoltà sopra 'l libro dell'arcivescovo di Toledo]
     
      Nacque in questi giorni una difficoltà, se ben privata, assai contenziosa; perché, avendo li padri deputati sopra l'Indice dato di veder l'opera di Bartolomeo Caranza, arcivescovo di Toledo, ad alcuni teologi e quelli avendo referto che nel libro non si trovava cosa alcuna degna di censura, la congregazione l'approvò et, a petizione dell'agente di quell'arcivescovo, ne fece una publica fede. Ma perché quel libro e l'autore erano sotto la censura dell'Inquisizione di Spagna, il secretario Castellunne diede aviso e fece querela col conte di Luna, il qual si dolse co' padri di quella congregazione e ne ricercò ritrattazione; né inclinando essi a rivocar il decreto fatto, avendolo per giusto, il vescovo di Lerida, o mosso dal conte o per altra causa, si diede a parlar contra quel decreto e biasmarlo, portando luoghi del libro, che con sinistra interpretazione parevano degni di censura; e quello che piú importava, toccando anco il giudicio e la conscienza di quei vescovi.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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