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      E quando uscí fama della distinzione sopra quale fu il decreto fondato, che si annullava il contratto, che è la materia del sacramento, fu cosa difficile per molto tempo far capire che il contratto matrimoniale abbia nissuna distinzione dal matrimonio et il matrimonio dal sacramento, e massime che il matrimonio prima fu indissolubile che sacramento, poiché Cristo nostro Signore non lo prononciò insolubile come instituito da lui, ma come instituito da Dio nel terrestre paradiso, e pur admettendosi che il contratto matrimoniale sia una cosa umana e civile separata dal sacramento, la qual sia annullata, dicevano altri che l'annullazione non toccherebbe all'ecclesiastico, ma al secolare, a cui tocca l'ordinazione e cognizione di tutti li civili contratti.
      La raggione allegata per moderar gl'impedimenti matrimoniali era molto lodata per raggionevole, ma insieme osservato che concludeva necessariamente molto maggiori restrizzioni delle decretate, non seguendo minor inconvenienti per gl'impedimenti confermati che per gl'aboliti. Il fine del capo delle dispense matrimoniali mosse ne' curiosi una vana questione: se il pontefice romano, coll'aversi assonto di concederle egli solo, aveva ricevuto maggior frutto o danno nell'autorità sua. A favor del frutto s'allegava la quantità grande d'oro che per questo canale era collato in corte e le obligazioni de tanti prencipi acquistate con quel mezo, cosí per restar essi sodisfatti ne' loro appetiti o interressi, come anco per esser tenuti a defender l'autorità ponteficia, sopra quale sola resta fondata la legitimità de' figli.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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