Pagina (1521/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Vi furono discorsi assai, tenendo la maggiore parte che li beneficiati fossero li patroni de' frutti overo usufruttuarii, altri dicevano, come già l'ambasciatore francese nell'orazione, che sono usuarii. Alcuni defendevano le parole del decreto, che erano dispensatori, allegando il luogo dell'Evangelio del servo fedele e la dottrina di tutti li santi padri. Ma il dover venir al fine del concilio fece che si tralasciassero quelle parole, cioè "de' quali essi sono constituiti fedeli dispensatori verso li poveri", e col silenzio troncate tutte le difficoltà.
      Nel capo de' iuspatronati, gl'ambasciatori di Savoia e di Fiorenza fecero instanza che fossero eccettuati quelli de' loro prencipi, overo che non fossero eccettuati altri che l'imperatore et i re: gli fu data sodisfazzione con eccettuare, oltra l'imperatore, re overo possessori di regno, gl'altri grandi e supremi prencipi, che ne' loro dominii hanno potestà d'imperio. Nel rimanente fu proposto di legger in sessione tutti li decreti fatti sotto Paolo e Giulio per approvargli; al che fu ripugnato dal vescovo di Modena, dicendo che questo sarebbe stato un derogar l'autorità del concilio di quei tempi, quando le cose allora fatte avessero bisogno di nuova conferma de' padri, et era mostrar che questo con quello non fosse tutto uno, perché nissun mai conferma le cose proprie; dicendo altri che fosse necessario farlo a punto per questo, acciò non fosse levata a quelli l'autorità con dire che non sono dell'istesso concilio; e li medesimi francesi, quali altre volte con tanta instanza avevano ricchiesto che si decchiarasse il concilio esser nuovo e non continuato col precedente di Paolo e Giulio, piú degl'altri s'affaticavano acciò fosse levata ogni raggione di dubitare che tutti gli atti, dal 1545 sino al fine, non fossero d'una medesima sinodo: cosí avviene non solo nelle cose umane, ma anco in quelle della religione che, mutati gl'interessi, si muta la credulità. Mirando adonque tutti ad un istesso scopo, fu determinato semplicemente di leggergli et altro non dire, perché con questo si decchiarava apertissimamente l'unità del concilio e si levava la difficoltà che averebbe potuto portar l'usar parola di conferma; lasciando a ciascuno intendere come piú gli piacesse, se l'avergli letti portasse in consequenza avergli confermati, o pur decchiarati validi, o pur inferire che tutta è una sinodo quella che gli fece con quella che gl'ha letti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Evangelio Savoia Fiorenza Paolo Giulio Modena Paolo Giulio