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      Al che avendo diligentemente pensato, deputò cardinali a consultar sopra la confermazione et a pensar il rimedio che si potesse porger alle querimonie della corte. Erano alcuni cardinali che consegliavano a confermar immediate li decreti spettanti alla fede, ma proceder con maturità intorno agl'altri, imperoché alcuni erano degni di molta considerazione per la poca utilità e gran confusione che porterebbono, altri, per l'impossibilità o gran difficoltà, sarebbe stato necessario spesso dispensargli; il che non sarebbe successo senza indecoro e senza dar materia a' raggionamenti; essendo anco necessario aver molta considerazione sopra il modo d'esseguirgli in maniera che non portassero danno né pregiudicio ad alcuno, non essendo degna di nome di riforma quella provisione, quale è con detrimento d'altri; che differendo, s'averebbe conosciuto, intendendo il parer d'altri molti, quello che si poteva far con sodisfazzione commune, senza la quale tutte le reformazioni tornavano in disformazioni. Il papa per questo elesse 8 cardinali che gli rivedessero, li quali, dopo longa discussione, per la maggiore parte furono di parere che conveniva moderargli tutti prima che confermargli, e ben considerare che, dovendo patir alcuna opposizione, meglio era farla nel principio, che, dandogli riputazione con la conferma, voler poi moderargli. Esser cosa certa che a chi ha procurato il concilio altro scopo non è stato in mira se non d'abbassar l'autorità della Sede apostolica, e mentre il concilio è durato, da tutti esser stato parlato come se quello avesse avuto potestà di dar legge al pontefice, e però doversi mostrar adesso con l'annullare o moderare alcuno di quei decreti che il pontefice non ha da ricever, ma da dar le leggi a' concilii.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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