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      Ma se anco la Santità Sua proibirà ogni interpretazione, anco a' giudici, et ordinerà che in qualonque dubitazione si ricorri alla Sede apostolica per l'interpretazione, nissuno potrà valersi del concilio a pregiudicio della corte e si potrà con l'uso e con le dechiarazioni accommodarlo a quello che sarà beneficio della Chiesa; e potrà la Santità Sua, sí come ha una congregazione che con gran frutto attende alle cose dell'Inquisizione, cosí instituirne un'altra sopra di questo particolare d'interpretar il concilio, alla quale siano riferiti li dubii da tutte le parti del mondo. "E cosí facendo, diceva, io preveggo che non solo per li decreti del concilio non sarà diminuita l'autorità della Sede apostolica e le raggioni e prerogative della Chiesa romana, ma saranno accresciute et ampliate molto, sapendosi valer di questi mezi". Furono mossi gl'astanti da queste raggioni, et il papa sentí la necessità di venir alla conferma assoluta, senza altra modificazione; e persuaso che fosse per succeder come il vescovo rapresentava, fu risoluto di non attender altro in contrario, ma pieno di speranza di raccoglier buoni frutti dalle fatiche fatte per finir il concilio, risolvette di confermarlo e di riservar a sé l'interpretazione e d'instituire la congregazione, conforme al raccordo del vescovo del Bestice, e conferito questo co' cardinali a parte, risolvé di venirne all'effetto.
      Perilché il dí 26 genaro, Morone e Simoneta in consistoro, narrato il tenore del decreto fatto nell'ultima sessione, che da loro fosse ricchiesta la conferma, dimandarono che Sua Santità si degnasse confermar tutto quello che sotto Paolo, Giulio e la Santità Sua era stato in quel concilio decretato e definito.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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