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      Disse il Doge, Che si come hà sempre detto, così sempre riplicherà, che è necessario levar l'intoppo; levisi poi, o con un mezzo, o con un'altro, o per spontanea volontà del Papa, o per preghiere altrui, poco importarà alla sostanza del negotio; & che S.M. poteva far quello, che le piaceva. Aggiunse l'Ambasciatore; Dovrà anco la Serenità V. contentarsi, che il Pont. sia pregato a nome di lei: Et dicendo il Prencipe, Che per quiete d'Italia, & per impedire tanti mali, che seguirebbono, se le cose capitassero alla guerra, quando il Rè fosse certo, che il Pont. ricercato in quella forma, dovesse levar le censure, non sarebbe inconveniente il contentarsi; mà però, che di questo glie n'havrebbe dato più risoluta risposta col Senato. Cardenas non lasciò cader la parola, mà soggiunse immediate; Adunque io ricevo questa parola da V. Serenità, di pregar il Pont. anco in nome suo, che levi le censure però trattandosi di parole di cortesia, sarà necessario aggiungere, che à V. Serenità dispiace, haverli dato disgusto (che sono parole da niente, mà ben di cortesia, & che se ben non vogliono dir niente, sono necessarie in questa occorrenza) Rispose il Doge, che ne da lui, ne dal Senato era stato dato disgusto di sorte alcuna al Pontefice, mà se egli se l'haveva preso non si poteva far altro: che alli dispiaceri volontarij, altro rimedio non vi è, se non il volontario riconoscimento.
      L'istesso giorno ancora andò all'audienza l'Ambasciator di Francia, & ivi narrò come il Papa havea riferito ad Alincourt d'haver ricevuto i voti di tutti li Cardinali conformi; secondo il parer de' quali non può venir alla sospensione delle censure, se dal canto della Republica non si fa qualche dimostrazione di sommissione; & qui, passò l'Ambasciator à dire, Che si potrebbe forsi vincere il Papa con ragione, & indurlo à contentarsi di esser il primo; mà che in ogni modo sarebbe necessario dirli quello, che la Rep. fosse per fare dopoi, altrimenti non s'indurrebbe mai: Et pero esser necessario, che dichiari la Rep. quello, che vorrà fare; & che bisogna habbia confidenza nel Rè, il quale è amico & congiunto, & che hà a cuore i rispetti della Republica, & apra a lui il suo pensiero; perche non hà da riputare, che il Rè suo habbia altro fine, che il beneficio della Rep.


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
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