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      Un'altro capo della loro dottrina ancora era, Che il Pontefice non si debbe tener per infallibile, se non dove li fosse promessa da Dio la sua Divina assistenza; il che alcuni Dottori moderni dicono, Esser nelle cause necessarie alla Fede solamente; & insieme, Quando userà li debiti mezi d'invocatione Divina, & consulte Ecclesiastiche, mà l'autorità di sciogliere, & legare, s'intende, Clave non errante, commandando Iddio, che segua, non l'arbitrio, mà il merito, & giustitia della causa: Che quando il Pontefice per controversia con li Prencipi, passa al fulminar Censure, è lecito alli Dottori considerare, se procedano à clave errante, vel non errante, & il Prencipe, quando è certificato, che siano invalide le Censure fulminate contra se, lo Stato, ò sudditi suoi, può, & deve per la conservatione della quiete publica, impedir l'essecutione, conservando la Religione, & la conveniente riverenza alla Chiesa: Che secondo la dottrina di S. Agostino, La scommunica contra una moltitudine, è contra chi commanda, ò sia, seguito da numero grande di popolo, e perniciosa, & sacrilega; Che il nuovo nome di obedienza cieca inventato da Ignatio Loiola, fù incognito alla Chiesa, & ad ogni buon Theologo, leva l'essentiale della virtù, (che è operare per certa cognitione, & elettione) espone à pericolo di offender Dio, & non iscusa l'ingannato dal Prencipe spirituale, & può partorire delle seditioni, che si sono vedute da 40. anni in quà, dopo che questo abuso è introdotto.
      Per il contrario la dottrina delli Scrittori Pontificij andava inculcando, Che la potestà temporale delli Prencipi, è subordinata alla potestà Ecclesiastica, & soggetta a quella; perilche il Papa hà autorità di privare li Prencipi delli Stati loro per li delitti & mancamenti che commettessero nel governo, e anco, senza delitti, quando il Papa giudicasse, che fosse utile per il bene della Chiesa; Che può liberare i sudditi dalla soggettione, & dal giuramento di fedeltà; Che sono obligati levar l'obedientia, & perseguitar anco il Prencipe, se il Papa lo commanda; Et se bene tutti convenivano nell'asserir queste massime, però non erano d'accordo nel modo, perche li toccati da un poco di vergogna, dicevano, Che tanta autorità non è nel Papa, perche Christo gli habbia dato autorità temporale, mà perche alla spirituale questa è necessaria; & però Christo dando la spirituale, hà dato anco indirettamente la temporale; vana coperta, poiche non fù altra differenza, che nei nomi; mà la maggior parte di loro, alla libera scrivevano, Che il Papa a ogni autorità in Cielo & in Terra, cosi spirituale come temporale sopra tutti i Prencipi del mondo, come sopra i sudditi & vassalli; Che può correggerli d'ogni delitto, Che è Monarca temporale sopra tutto 'l mondo; Che da ogni Prencipe temporale supremosi può appellare al Papa, Che può far legge a tutti li Prencipi, & annullare le fatte da loro.


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
pagine 236

   





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