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      Della essentione delli Ecclesiastici, ancora tutti d'accordo negarono, Che l'habbiano per gratia, & privilegio delli Prencipi, se ben le Leggi, Costitutioni, & privilegi si ritrovano ancora: mà non erano d'accordo come l'habbiano ricevuta, affermando alcuni di essi, che è De jure Divino, Altri, Che l'hanno per costitutioni delli Concilij; mà tutti d'accordo poi asserendo, Che non sono soggetti al Prencipe, manco in caso di lesa Maestà, & che non sono tenuti obedir alle Leggi, se non Vi directiva; passando alcuni di essi tanto oltre a dire, Che li Ecclesiastici debbono esser arbitri, se li precetti del Prencipe siano giusti, & se li sudditi siano obligati ad obedirli; mà essi Ecclesiastici non debbono al Prencipe ne tributo, ne gabelle, ne obedienza; Che il Papa non può fallare, che hà l'assistenza dello Spirito Santo: anzi è necessario osservar qualunque sua sentenza, o giusta, o ingiusta, Che a lui appartiene la dichiaratione di tutti li dubij, & nessuno si può partir dalla dichiaratione sua, ne replicarli se ben contenesse ingiustitia, & se ben tutto'l mondo sentisse contra l'opinione del Papa, bisogna star' à quello, che il Papa dice, & non è scusato dal peccato, chi non segue il parer del papa, se ben tutto'l mondo l'havesse per falso; I libri loro erano ripieni di queste altre massime ancora, Che il Papa è un Dio in terra; un Sole di giustitia; un Lume della Religione; Che il giudicio, & la sentenza di Dio, & del Papa è una; Che uno è il Tribunale, & che la Corte del Papa, & di Dio; Che dubitare della potestà del Papa, è quanto dubitar di quella di Dio; Cosa notabile è: che il Cardinale Bellarmino affermi asseverantemente, Che il restringere l'obedienza dovuta al Papa, nelle cose spettanti alla salute dell'anima, è ridurla in niente; Che S>. Paolo appellò à Cesare che non era suo giudice, & non à S. Pietro, per non far ridere; Che li S. Pontefici antichi mostravano soggettione agl'Imperatori, per le conditioni di quei tempi, che così comportavano; Altri hanno anco aggiunto, Che bisognava introdur l'Imperio del Papa poco a poco, perche non coveniva spogliar del loro Dominio li Prencipi novamente convertiti, mà bisognava permetterli qualche cosa per interessarli; & altre tali cose, che molte persone pie abhorrivano di sentire, & riputavano bestemmie.


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
pagine 236

   





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