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      a regolar le Leggi a modo loro: & il pretesto di libertà Ecclesiastica farà, che nissuna Legge sia essente dalla Censura del Papa, poi che egli s'attribuisce, l'autorità di diffinire etiandio contra l'opinione universale, Qual siano le Leggi convenienti, & quali nò: Nè l'esser le Leggi prohibitive, permette, Che possano esser sospese senza pregiudicio, poi che sospesa la prohibitione, resta la libertà di contravenirci, & ogni sospensione argomenta, o mancamento d'autorità, o mancamento di consiglio, & il farla, costretto da minaccie altrui, conclude soggettione: Riceve la Republica la parola del Rè, cioè, Che non voglia alcuna cosa pregiudiciale, & per tanto si scusa di non poter condiscender a questo particolare. Non ha proposto alla Maestà sua alcuna cosa, parendole, Che chi ha dato causa alli presenti disordini, dovesse anco porgerli la conveniente medicina: Mà hora in gratia di sua Maestà, condiscende a dichiararsi che cosa potrebbe fare, quando però il Pontefice havesse prima levato le Censure; & questo, per mostrar al Rè d'haver' inclinatione alla Concordia, & di voler far per la Maestà sua, tutto quello, che è possibile, & condiscender' al particolare; il che non hà voluto far per altri: si contenta, quando la Maestà sua sia sicura, & habbia parola ferma dal Papa, che leverà le Censure totalmente, & metterà compito fine alle controversie, donar' alla Maestà sua in gratificatione, li 2. prigioni, ancor che rei di gravissimi delitti, & leverà il Protesto, salve però le ragioni publiche di poter' giudicar' gli Ecclesiastici, quando è ispediente per il buon governo, In conformità di questo anco, rispose il Senato a la lettera del Rè, & ordinò all'Ambasciator Priuli, che dovesse parlarli: Il Rè ringratiò, Affermando esser certo, che non si sarebbe fatto per altri quello che s'è fatto per lui, che egli è interessato con la Rep. per molti offici, & in particolare per essere stato ricevuto nella sua Nobiltà; & per la dimostratione presente, che premerà coll'Ambasciator suo in Roma, acciò ch'il Papa si contenti di tanto: mà quando questo non succeda, & non resti altro, che la sospensione delle Leggi, spera, che anco questo si fara, perche Fresnes scrive, che le ragioni, quali si adducono in contrario, non stringono: Replicò il Priuli, che a Fresnes si era detto a bastanza, mà che forse egli non havrà scritto il tutto, & considerasse sua Maestà li gran pregiudicij, che era all'autorità d'un Prencipe supremo, quando fosse costretto mutar le sue Leggi ad arbitrio d'altri, passandosi da una legge ad un'altra, & finalmente a riconoscer da altri tutta la potestà di governare: Le quali cose esposte dall'Ambasciatore assai amplificatamente, fecero condiscender il Rè a dire, che non persuaderà mai la Republica a far cosa contra la sua libertà, dignità, & buon governo.


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
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