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      Non era per dimandar cosa alla Rep. che fosse contra la sua dignità, & che havrebbe mandato il Marchese di Castiglione ben informato: Fecero dopo questo il Noncio del Pont. & l'Ambasciator di Spagna efficaci offici con l'Imperat. acciò che si dichiarasse per il Pont. con quali la M. sua si lasciò intender liberamente, Che non era stato bene il dichiararsi per una parte, & far le dimostrationi che erano state fatte con lettere, & altre tali apparenze, perche era stato un dar animo, & far pretender essorbitanze pregiudiciali: però volendo egli l'accomodamento in ogni modo, & essendo risoluto di far quanto potrà, acciò segua, non vuol cosa, che possa difficoltarlo: & poi con l'Ambasciator Spagnuolo a parte, fece officio, che per servitio publico della Christianità, il Rè dovesse mortificar alquanto il Papa, acciò ridotto alli termini ragionevoli, la concordia seguisse più facilmente: Queste cose essendo scritte d'all'Ambasciator Soranzo a Venetia, li fù commesso di ringratiar l'Imp. & di accertarlo dalla inclinatione alla quiete, & insieme dirli, che sarà carissimo al Senato, se piacerà à sua Maestà far officio col Pont. che si contenti delle cose offertegli col mezzo, & in gratificatione, del Rè di Francia.
     
     
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      LIBRO QVINTO.
     
     
      Con queste trattationi si pervenne al fine d'Ottobre; quando il Papa havendo in consideratione, che quanto più si prolungava la separatione della Rep. dalla sua obedienza, tanto più la sua reputatione pigliava deterioramento, perche le scritture aprivano gl'occhi a molti, & la libertà del parlare faceva conoscer gran diffetti della Corte Romana, che non erano cosi ben avvertiti da molti; s'aggiungeva a questo, che nel trattar con li Spagnuoli sopra li particolari de gli aiuti, non trovava i fatti corrispondenti alle parole, proponendo loro conditioni dure, & con tutto ciò, lasciandosi intendere, che non conveniva alla pietà del Rè, esser causa di guerra in Italia, & però non era disposto di ajutarlo, se non quando fosse assalito: perilche risoluto il Pont. in se stesso, di voler veder il fine del negotio, chiamò Alincourt, al quale fece lungo ragionamento, mostrando, che conosceva i disordini, & discorrendo delli danni, & pregiudici, che riceveva, & delli pericoli, a' quali sottometteva, egli attestò & affermò asseveratamente che voleva l'accomodamento, assicurandolo di buona volontà, soggiungendo, non esser sua dignità, che primo proponesse, mà bene esser prontissimo ad accettare tutte le proposte convenienti, le quali esso Alincourt poteva ben giudicare quali fossero, per li passati ragionamenti, condiscese anco a ramemorar qualche particolare, mà si, che non paresse che egli lo proponesse.


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
pagine 236

   





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