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      Mà quando con questo non si concluda, (come pare, che sino adesso non s'habbia potuto concludere) egli propone la sospensione temporanea, che li pare non poter pregiudicare. Aggiunse, Che metterà ogni spirito, acciò che la concordia si riduca a fine: & con tutto, che in Roma vi sia il Marchese d'Aiton, capacissimo per trattar questo negotio, se sarà giudicato bene, che egli mandi un gentilhuomo espresso per questo, o che vi vada esso medesimo in persona, sarà prontissimo, tanto è il desiderio che à di veder accomodato il negotio.
      Rispose il Prencipe, esserli di gran gusto, Che sua Signoria fosse restata soddisfatta, & havesse conosciuta la candidezza della Republica, & l'osservanza verso la Sede Apostolica nel trattare, & non esser vero quello che li mal affetti hanno voluto far credere, ciò è, Che la Republica pensasse di alienarsi dalla Chiesa & della Sede Apostolica, volendo però insieme conservare la libertà & il governo, & tutto quello, che è necessario per la tranquillità del Dominio: & poi che esso medesimo consente, che sia molto, quello a che si è condisceso, non stima conveniente, che siano fatte altre proposte; poi che si è fatto più di quello, che da principio si fosse creduto; & tanto, che con quello, esso Ambasciator hà gran piazza di caminar alla conclusione; non guardando pero quello; che il Papa vada giornalmente proponendo, perche i suoi pensieri non hanno termine, & ottenuta una cosa, ne vuol' un'altra, dice di voler poco, per sua reputatione, & poi si scopre, che non si contenta del molto, & è la Republica risoluta di non passar più innanzi, anzi più tosto correr ogni fortuna avversa, che lasciarsi porre il giogo al collo; poi che non può esser cosa peggior di quella: & gli amici non debbono cercar dalla Rep. più di quello che è conveniente, mà secondo il proverbio, le sole cose honeste: ne li pensieri del Papa, debbono esser fomentati col ricercar, che ottenga quello, che non è conveniente, atteso, che questo sarebbe non solo danno della Rep. mà pregiudicio a tutti gl'altri Prencipi.


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
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