Pagina (204/236)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Si congregarono il Padre & tutti i figli al consiglio, sopra la risposta che dovevano dare. Il Cardinale fù il primo a dire, Che la Casa loro era sempre stata divota della Chiesa, contra la quale nissuno de' suoi, portò mai arme; ne adesso si doveva far diversamente, adossandosi macchia, & odio universale de' Catolici; oltre il pericolo di Censure, da' quali bisognava guardarsi, tenendo avanti gl'occhi li travagli havuti dal Duca di Bar, per il matrimonio che contrasse con la sorella del Rè: Essaggerò queste ragioni; & concluse, che dovesse esser data negativa aperta al Padavino, perche questa causerebbe la Pace; atteso che la Republica spogliata di questo ajuto, si humilierebbe al Papa. Il Duca di Bar assentì alle cose dette dal Cardinale, aggiungendovi, Che conveniva trovar temperamento col quale si salvasse la riputatione del Conte. Il Conte portò dall'un canto quello che li veniva riferito da parte del Rè di Francia, & degli altri che l'ammonivano dell'obligo suo; & dall'altro, quello che veniva scritto di Toscana, concludendo, che si guardasse bene, che cosa lui era tenuto di fare, perche doveva anteporre l'obligatione sua ad ogn'altro rispetto. Il Padre disse sentir grandissima passione: perche la ragion di Religione, & di Stato non permetteva che li suoi s'armassero contra la Chiesa, & massime quando altri Prencipi Catolici non facessero l'istesso: oltre che la guerra d'Italia sarebbe stata ruina del Christianissimo: & dall'altro canto, desiderava dar qualche sodisfattione alla Republica.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
pagine 236

   





Padre Cardinale Casa Chiesa Catolici Censure Duca Bar Essaggerò Padavino Pace Republica Papa Duca Bar Cardinale Conte Conte Francia Toscana Padre Religione Stato Chiesa Prencipi Catolici Italia Christianissimo Republica