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      Nella tabella III le sezioni si seguono secondo il loro ordine cronologico naturale: due a due sono disposte in una medesima linea orizzontale, in modo che ogni linea comprende i quattro fenomeni di una medesima rivoluzione sinodica.
      Questa serie di osservazioni, continuata senza lacune per lo spazio di più che 21 anni e registrata nell'originale in una maniera così completa, dà luogo a serie riflessioni. Anche fatta ragione della grande serenità del cielo nelle regioni circostanti a Babilonia, è egli credibile che per tanti anni di seguito lo stato dell'atmosfera sia stato sempre tale nelle epoche volute, da permettere l'osservazione regolare di tutte le apparizioni e disparizioni di Venere avvenute in quell'intervallo? Nel clima del basso Milanese almeno la metà delle osservazioni sarebbe stata totalmente impedita dalle nuvole, e dell'altra metà una parte ancora sarebbe stata viziata dagli spessi vapori che occupano l'orizzonte anche quando a maggiori altezze è intieramente sereno. L'abbondanza di tali vapori è una qualità quasi inseparabile dei paesi dove l'agricoltura si appoggia principalmente ad una intensa irrigazione: la Babilonide era, e il basso Milanese è di questo numero. Nell'inverno quei vapori si trasformano in dense nebbie, che anche oggi durante il mese di gennaio sono un vero flagello della Babilonide12. Nelle stesse nostre tavolette i pronostici astrologici sono spesso di piogge e d'inondazioni. Non è dunque possibile ammettere che tutte le epoche assegnate a fenomeni di Venere nel documento C siano il puro risultato di osservazioni; di osservazioni cioè intese nel significato che i moderni attribuiscono a questa parola.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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