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      Dagl'intervalli di tempo così calcolati fra le diverse osservazioni è stato già possibile dedurre alcuni risultati. Dalle osservazioni prossime alla congiunzione inferiore (escludendo i dati non sicuri) ho potuto dedurre l'arcus visionis di Venere nel suo corso inferiore ed ho ottenuto un valore di 5°,42, che bene si adatta a quelle osservazioni; valore poco diverso da quelli che adottarono Tolomeo ed Albatenio. Coll'aiuto di questo arcus visionis non è stato difficile dedurre da ogni singola osservazione di disparizione occidentale e di apparizione orientale, l'epoca della vicina congiunzione inferiore vera; e da questa l'epoca della congiunzione media, sempre riferita alla scala arbitraria dei tempi13.
      Da dieci congiunzioni medie così calcolate si deduce la rivoluzione sinodica di Venere di 584,021 giorni, col probabile errore di ± 0,233 giorni. Ma la vera differenza dal valore ora ammesso è ancora minore, di 0,100 giorni. L'errore probabile di un'osservazione babilonese prima o dopo della congiunzione inferiore è di giorni ± 1,90. Non è questo il luogo di riferire i particolari dei calcoli, che forse avrò occasione di pubblicare altrove. Intanto questo valore della rivoluzione sinodica, che tanto si avvicina al reale, ci assicura che la durata della lunazione media di giorni 29,5306, posta per base dei calcoli, corrisponde bene a quella che è determinata dai novilunii del calendario adoperato dagli osservatori babilonesi. I quali pertanto è da supporre usassero una certa diligenza nel far concordare coll'osservazione diretta dei novilunii apparenti il principio dei mesi assegnato nel loro calendario.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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