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      Durante la seconda epoca il principio delle osservazioni corrisponde all'anno 812 a. Cr.; la serie delle osservazioni durata per 24 anni, dovrebbe secondo questa ipotesi abbracciare gli anni 812-789. L'adozione di quest'epoca determina per N un valore negativo. N = -11; il che importa che il 1° di Nisan precedesse in media di circa 11 giorni l'equinozio di primavera, e quindi cadesse press'a poco 23 giorni prima che al tempo della dominazione persiana. Un simile disordine del calendario lunisolare è ben possibile, specialmente a cagione dell'intercalazione irregolare del 13° mese. Noi sappiamo che i Babilonesi sono stati alquanto negligenti precisamente da questo lato, e che ancora al tempo di Dario I essi non possedevano per ciò alcun calcolo ciclico ordinato. L'apparizione di Venere nel mese di Sivan ebbe luogo, secondo questa ipotesi, nell'anno 796, e quindi avrebbe avuto luogo allora anche la supposta connessione con una invasione e disfatta dei Manda. Che una volta si sia realmente notata la coincidenza dei due avvenimenti noi possiamo ragionevolmente supporlo; ma riman dubbio se proprio nell'anno 796 oppure prima. In ogni caso noi dovremmo riconoscere qui la più antica menzione bene accertata degli Umman-Manda.
      La terza epoca pone il principio delle osservazioni nell'anno 868 (o 876) av. Cr. Ad essa corrisponde N = +5 (o N = +7), valori che ben si possono accettare. In questo caso le osservazioni abbraccerebbero l'intervallo 868-845 (o 876-853). Se si ammette, cosa per se verosimile, che la compilazione del ducumento C abbia avuto luogo non molto dopo la fine delle osservazioni, è assolutamente necessario inferirne che già verso la metà del 9° secolo av.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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