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      Ed è indubitato che la favolosa figura del Capricorno si trova scolpita in vari monumenti babilonesi di grande antichità, come sarebbe a dire del secolo XI o XII avanti Cristo. Benchè dunque noi non siamo ancora in grado di seguire e nel tempo e nel passaggio da una nazione all'altra le successive evoluzioni della serie dei nomi e dei simboli di queste costellazioni zodiacali, tuttavia non si può dubitare che la loro origine prima sia da cercare in Babilonia. I nomi sumeriani di queste e di quasi tutte le altre stelle e costellazioni nominate nelle tavolette astrologiche di Ninive potrebbero indurci a supporre un'origine anche più antica; ma non bisogna troppo fidare in tali apparenze arcaiche, che sembrano piuttosto artificiali, e di cui la mera importanza storica potrebbe non essere maggiore di quella del latino usato nella composizione di molti libri d'epoca poco lontana da noi.
      Una speciale importanza avevano per i Babilonesi le stelle indicatrici dei mesi, delle quali il levare eliaco serviva a regolare il calendario nel modo spiegato più sopra. Abbiamo anche assegnato allora il motivo, per cui essi non credettero di poter bastare con una sola stella indicatrice, e furono condotti ad adottarne più di una. Da principio ad ogni modo furono poche, corrispondenti ai primi mesi dell'anno. Esiste una lista che ne contiene cinque, ed un'altra che ne nomina sette. Queste certamente potevano bastare in ogni caso. Ma sembra che per amor di simmetria quegli antichi osservatori fossero condotti più tardi a stabilirne dodici, una per ciascun mese.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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