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      I documenti ad esse relativi si possono distinguere in due classi.
      La prima è quella dei rapporti astrologici, che gli astrologi di corte a Ninive mandavano con molta frequenza al re sopra le osservazioni celesti o meteorologiche da loro fatte, e su le conseguenze che se ne potevano aspettare. Parecchie centinaia se ne conservano al Museo Britannico. Di essi trecento e più sono stati trascritti, tradotti e pubblicati55; e comprendono in primo luogo i presagi ricavati dalle osservazioni degli astri; poi quelli dedotti dalle nuvole, dagli aloni, dai temporali, dai turbini, e dai terremoti. Molte volte sono firmati da uno ed anche da più astrologi. Per lo più non hanno data, essendo stati presentati al re subito dopo ciascuna osservazione o ciascun avvenimento. I pochissimi, di cui si può assegnare l'epoca appartengono tutti al regno di Assurbanipal (668-626): ed è probabile che la maggior parte, se non tutti, sian diretti a quel re, od al suo antecessore Asarhaddon. Più sopra noi abbiamo già avuto occasione di presentare al lettore parecchi di questi rapporti, riferentisi ad osservazioni di equinozi e di eclissi; qui ne aggiungiamo alcuni altri, che posson dare un'idea della forma e del contenuto di tutti. La traduzione è di Thompson, e i numeri son quelli da lui segnati nella sua edizione.
      Due o tre volte in questi giorni abbiamo cercato Marte, ma non l'abbiam potuto vedere. Se il re ci domandasse, questa invisibilità è dessa un presagio? risponderemmo che no. Istarsumairis
      . (Thompson, n. 21).


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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