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      Con non minore frequenza trovasi la direzione occidentale designata colla parola mijam (dal mare) o jammah (verso il mare); perchè il mare (jam) formava il limite occidentale della Palestina, e per tutti gli Israeliti senza eccezione si trovava dalla parte di Ponente. Analoghe denominazioni desunte dai confini settentrionali ed orientali non pare fossero in uso153.
      I quattro venti sono sempre indicati col nome della plaga da cui soffiano, come presso di noi. Gli Ebrei attribuivano a ciascun vento proprietà speciali. Per essi il vento di levante era apportatore dell'arsura e delle locuste154: quello dell'austro conduceva turbini e caldo155: col vento di ponente arrivavano le nuvole e la pioggia156: con quello di settentrione il freddo e la serenità157.
      23. Come si vede, con questo concetto del firmamento distributore dei venti, delle pioggie, della neve, e della grandine, viene tolta alle nuvole la loro funzione principale, quella di apportare la pioggia. Esse salgono su dalle estremità della terra158 e si espandono pel cielo: in esse Jahve pone il suo arco, cioè l'iride159.
      Questa rozza cosmografia non è però quella di tutti gli scrittori biblici; non è per esempio quella del dotto e geniale pensatore, che scrisse il libro di Giobbe. Nella sua opinione le nuvole son quelle che contengon la pioggia, e la distribuiscono sulla terra160. Secondo questo modo di vedere, il firmamento non ha più alcuna parte nella distribuzione delle pioggie, e non è più necessaria la supposizione delle acque superiori.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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