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      Trattandosi di opinioni derivanti per lo più dall'immaginazione, anzi che dallo studio critico dei fatti, è da aspettarsi una certa diversità dall'uno all'altro scrittore. Diventa allora difficile distinguere o conciliare tali opinioni, rappresentate per lo più da poche frasi spesso indeterminate nel loro significato; senza parlare della possibilità che certe parole non si abbiano ad interpretare strettamente secondo la lettera, ma piuttosto in senso metaforico, o a modo di similitudine.
      25. Così abbiamo esaurito quella parte della cosmografia ebraica, che riguarda la terra, gli abissi, ed il firmamento. Tutto questo insieme di cose si deve immaginare costituisca un sistema o corpo cosmico, foggiato in figura non esattamente e completamente determinabile coll'aiuto dei dati biblici. Si potrà tuttavia ammettere come molto probabile, che quegli scrittori, stando a quanto suggeriscono le apparenze, supponessero il tutto simmetricamente disposto intorno ad una linea verticale passante per Gerusalemme. Ancora si può ammettere, che formando il cielo coll'aria di questo tutto la parte superiore di forma rotondeggiante a guisa di vôlta o di cupola circolare, secondo che si vede, gli abissi per simmetria s'immaginassero compresi entro una superficie di ugual forma e grandezza colla convessità rivolta in basso. Così il cielo coll'aria da una parte, e gli abissi collo Scheol e le infime parti della terra dall'altra, venivano a formare due metà uguali, separate dal piano che contiene la superficie delle terre e dei mari, e rispetto a questo piano simmetricamente poste163. Tal sistema o corpo cosmico poteva dunque forse avere la forma di una sfera.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





Gerusalemme Scheol