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      L'identità di significato fra i due è generalmente ammessa: perchè quando si tenga conto dell'incertezza delle vocali nell'antico sistema ebraico di scrittura, la differenza fra l'uno e l'altro si può considerare come poco importante; anzi probabilmente essi non sono che due modi diversi di scrivere la medesima parola200. La parola stessa a primo aspetto non sembra dar molta luce sul suo significato. Nell'Antico Testamento è usata sotto la forma 'asch per significare la tignuola (LXX s??, Vulgata tinea). Qualche cosa di più apprendiamo dal secondo dei due passi citati (XXXVIII, 32): "conduci tu l''ajisch ed i suoi figliuoli?" dove però è incerto, se la parola figliuoli si debba intendere in senso proprio, od in senso traslato.
      L'opinione più generalmente ricevuta è quella del celebre Aben Ezra201, secondo cui 'asch od 'ajisch non sarebbe altro che l'Orsa Maggiore. Entrambi questi nomi infatti non sarebbero molto diversi dal nome di nasch (che significa in arabico bara o barella) già da tempo immemorabile usato dagli Arabi per designare particolarmente le quattro stelle a ß ? d del noto quadrilatero della Grande Orsa, o le quattro ruote del Carro202; il quale quadrilatero anzi dagli Arabi abitanti lungo le coste del Golfo Persico, e dagli Ebrei di Sana e di Bagdad sarebbe denominato semplicemente asch203. Ma la costellazione della Grand'Orsa, oltre al quadrilatero delle stelle a ß ? d chiamato nasch dagli Arabi, comprende ancora le tre stelle e ? ?, che formano per noi la coda dell'Orsa o il timone del Carro.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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