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      Nondimeno è certo, che ammesse le nostre conclusioni, secondo cui mezarim (o piuttosto mizrajim) rappresenta le due Orse, l'identità in questione deve escludersi affatto. Qualunque sia l'astro o la categoria d'astri, che la Bibbia indica col nome di mazzaroth, una cosa è certa; cioè che non può essere un astro circumpolare, nè una accolta di astri circumpolari. Infatti l'ebraico dice: fai venir fuori mazzaroth a suo tempo? Era dunque mazzaroth un astro od una costellazione, od un insieme d'astri soggetto ad apparizioni periodiche, quindi non sempre visibile, che usciva fuori (cioè sorgeva sull'orizzonte) a tempo determinato. Ora niente di questo si può dire dei mezarim o mizrajim, dato che sian l'Orse: perchè queste al tempo in cui fu scritto il libro di Giobbe erano entrambe del tutto circumpolari per la latitudine della Palestina. Quindi non potevano uscir fuori in nessun tempo; essendo poi perpetuamente visibili da sera a mane in ogni notte serena, non si poteva dire di loro, che ripetessero le loro apparizioni a tempo determinato.
      60. Per il vocabolo mazzaroth l'etimologia di Simmaco235 ed'altri, tratta dal verbo zarah (dispersit, dissipavit, ventilavit) non sembra permettere alcuna conclusione probabile. Ma un'altra se ne può derivare dal verbo azar, che ha il significato di cinxit; onde azor (cintura) e mazzaroth (formate in cintura). Sarebbero dunque stelle o asterismi disposti in guisa da costituire una cintura e una corona. Perciò già antichi interpreti ebrei hanno spiegato quel vocabolo per rota siderum o zona siderum: altri più recenti hanno pensato di ricorrere alla Corona Boreale, altri alla cintura d'Orione.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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