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      Esso era usato anche nelle colonie fenicie, a Cartagine, in Malta, ed in Cipro.
      88. Essendo nota la grande affinità dell'idioma fenicio coll'ebraico, si è potuto anche speculare con probabilità sull'etimologia di questi nomi. Già si è detto che il mese di Abîb significa il mese delle spiche, perchè in tal mese le spiche erano già formate, sebbene non dappertutto mature, in Palestina291. Ziv significa splendore di fiori, e ben si adatta al mese corrispondente, che era press'a poco il nostro Maggio, il florèal del calendario giacobino francese292. Ethanim ha un significato meno chiaro; secondo Gesenius ed Ewald293 significherebbe acque perenni: forse perchè in Ottobre sopravvenendo le pioggie autunnali, i corsi d'acqua cominciavano a riempirsi dopo l'asciutto della state. La copia delle pioggie del Novembre infine è bene rappresentata dal nome di Bul, se pure è esatto il significato attribuitogli di pioggia copiosa294.
      89. Quelle stesse iscrizioni fenicie, di cui poc'anzi si è parlato, già hanno contribuito, e probabilmente contribuiranno ancora, ad una ulteriore nostra cognizione del calendario fenicio, che è quanto dire, del più antico calendario ebraico. In iscrizioni di Cipro, di Malta e di Cartagine295, si è trovato il mese di Marpeh, che si può interpretare per risanamento296 e forse era il mese in cui si attendeva alla salute e alla cura dei corpi, come da noi in autunno, e si riposava dalle fatiche dell'agricoltura e della navigazione. Quattro iscrizioni trovate in Cipro ed una trovata in Cartagine sono datate dal mese di Pha 'uloth297, il mese delle mercedi, analogo forse al Mercedonius dei Romani298. Il nome di Karar sembra fosse dato al più caldo mese dell'anno299. Altri nomi parecchi son venuti fuori, di più incerta interpretazione; tali Mapha', Marzeach o Mirzach, Clûr, Zebach-schischim, così che la lista si potrebbe ormai considerare quasi come completa300. Disgraziatamente le iscrizioni fenicie danno il nome dei mesi, ma non il modo di sapere l'ordine con cui eran disposti: perciò non è stato possibile usare di esse per completare la tabella qui sopra.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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