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      Ma per mantenerlo in ordine non bastava computare semplicemente dodici lune per anno, come fanno oggi i Maomettani. Era necessario intercalare quando a quando una tredicesima lunazione. Il trovare le regole per fare l'intercalazione senza scostarsi troppo dal corso dei due luminari, esercitò lungo tempo, com'è noto, tutto l'acume degli astronomi babilonesi e greci: i nomi illustri di Arpalo, di Cleostrato, di Metone, di Eudosso, di Callippo, d'Ipparco sono connessi a questo problema, la cui soluzione richiedeva uno studio esatto dei periodi del Sole e della Luna. Come risolvevano tal problema i sapienti d'Israele?
      L'Antico Testamento non ci dà alcuna notizia che possa servire ad illuminarci su questo punto. I mesi sono sempre contati per dodici, e mai non si fa accenno ad un mese intercalare. Vi sono anzi indicazioni, che parrebbero escluderne l'esistenza. Nella Cronaca332 sono registrate le dodici divisioni dell'esercito ebraico, che al tempo di David avrebbero fatto il loro turno di servizio, ciascuna per un mese; i mesi son contati da uno a dodici, senza accenno al mese intercalare, durante il quale il servizio sarebbe rimasto scoperto. Similmente nel III dei Re333 sono accennati dodici ministri, ciascuno dei quali doveva provvedere per un mese al mantenimento della casa di Salomone; anche qui senza indicare, a chi toccasse l'incarico eventualmeute nel tredicesimo mese. Da questo han voluto concludere alcuni eruditi, che i mesi ebraici non fossero mesi lunari, ciò che è troppo contrario all'evidenza di ben più numerose e più sicure testimonianze.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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