Pagina (401/604)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E descrivendo la creazione dei pianeti, nati per fissare e mantenere i numeri che misurano il tempo, così parla dei loro movimenti: "Questi astri necessari per formar il tempo, arrivati che furono sulla via che conveniva a ciascuno, cominciarono a percorrere circoli di diversa grandezza, seguendo il movimento della natura dell'altro, obliquo rispetto al movimento della natura del medesimo, che questo traversa, e dal quale anch'esso è dominato. Quelli il cui circolo era più piccolo andarono più presto, e quelli il cui circolo era più grande compirono più lentamente il loro giro. E così nel movimento della natura del medesimo, quelli che facevano più ràpidamente la loro rivoluzione sembravano raggiunti da quelli che andavano più lentamente, mentre succedeva il contrario. Perchè, siccome quel movimento, faceva percorrere a tutti una elica556, e i pianeti andavano incontro ad esso, quelli che si allontanavano più lentamente dal medesimo (che li sorpassava tutti in rapidità), sembravano seguirlo più dappresso che tutti gli altri...557. E per dirigere queste otto rivoluzioni, Dio accese nel secondo circolo sopra la Terra quella luce che noi chiamiamo Sole, affinchè brillasse del più vivo splendore nell'immensità dei cieli, e partecipasse a tutti gli esseri viventi, a cui si conviene, la cognizione del numero, ricevuta dalla rivoluzione di quello che resta sempre il medesimo e simile a sè medesimo558. Così dunque e per queste ragioni nacquero il giorno e la notte, che sono la rivoluzione unica e più sapiente del moto circolare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





Dio Terra Sole