Pagina (546/604)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Classificando queste date secondo i giorni del mese, trovo che la quantità d'affari conclusa nei giorni 7, 14, 21, 28 non è punto minore del consueto. Come risulta dagli stessi documenti, una vera e propria astensione dagli affari aveva luogo soltanto nel 19° giorno di ciascun mese, cioè quarantanove (7x7) giorni contati dal principio del mese antecedente. Questo giorno 19° nel calendario babilonese sopra citato è pure segnato come umu limnu, cioè come giorno nefasto; e per esso anche valgono tutte le prescrizioni indicate pei giorni 7, 14, 21, 28. Ma inoltre in esso non si facevano contratti. Forse dunque dobbiamo intendere la cosa così: che i giorni 7, 14, 21, 28 fossero da considerarsi come nefasti nella reggia, ma fuori di essa solo per operazioni di magia e di divinazione; mentre il giorno 19 era riguardato come nefasto per tutti in generale.
      Non sembra che pei Babilonesi i giorni qui sopra nominati fossero giorni di riposo. E non sembra che a designarli impiegassero la parola schabatu, sebbene questa presso di loro, al pari del schabath ebraico, significasse l'azione del riposarsi. La coincidenza deriva dall'affinità delle due lingue, e nulla prova in favore di un vero riposo settimanale o Sabbato babilonese.
      [Sull'uso di schabatu in assiro, vedi l'articolo Schabath nel Dictionary of the Bible di HASTINGS, IV, 319ª, oppure ZIMMERN Die Keilinschriften und das Alte Testament, p. 592. Dopo che questi articoli furono scritti, PINCHES scoperse una tavoletta lessicografica dove schapatu si dà qual nome del quindicesimo giorno del mese, cioè presumibilmente del giorno della luna piena.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





Babilonesi Sabbato Schabath Dictionary Bible ZIMMERN Die Keilinschriften Alte Testament