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      357 Sulla storia della settimana in Oriente e in Occidente può essere consultato con vantaggio IDELER, Handbuch der mathematischen und technischen Chronologie. Vol. I, pag. 60, 87, 178-180, 480-485: e vol. II, pag. 177-179 e altrove.
      358 EXOD XXI, 2
      359 DEUT. XV, 12-18.
      360 JER. XXXIV, 13-14
      361 EZECH. XLVI, 17
      362 DEUT. XV, 1-9.
      363 DEUT. XXI, 10.
      364 NEH. X, 32
      365 EXOD. XXIII, 10-11. Alcuni critici, fra i quali, HÜFFELD, REUSS e WELLHAUSEN, dalle espressioni lascierai questo (prodotto) e lo abbandonerai... hanno concluso, che l'abbandonare il prodotto del settimo anno non implichi necessariamente si dovesse lasciare la terra incolta e la vite non potata. La terra sarebbe dunque stata coltivata anche nel settimo anno, e il suo prodotto abbandonato ai poveri. La cosa potrebbe stare, ove nel versetto precedente non fosse detto con tutta chiarezza: Sei anni seminerai la tua terra...; con che pare esclusa la seminagione nel settimo anno. Così certamente l'intese l'autor del LEVITICO, XXV, 4.
      366 NEHEMIA (X, 32) enumerando i doveri a cui si obbligò solennemente il popolo verso il suo Dio, dice: "Faremo la remissione dell'anno settimo ed il condono d'ogni debito"; ma tace affatto del riposo della terra. A torto si è creduto di trovar questo riposo nella remissione dell'anno settimo, che si riferisce al condono dei debiti e ne definisce il ritorno periodico.
      Che all'epoca di Geremia fosse da lungo tempo caduto in dimenticanza il Sabbato della terra, si può rilevare da un passo di questo profeta, che non si trova nel suo libro, ma ci è stato conservato nella Cronaca; dove a proposito della distruzione di Gerusalemme si dice (II PARAL. XXXVI, 21) che essa avvenne "perchè fosse adempita la parola di Geremia, finchè si fosse compensata la terra dei suoi anni di riposo; per tutto il tempo dell'abbandono essa riposò per compiere i 70 anni". Geremia dunque rimproverava agli Ebrei di aver dimenticato il Sabbato della terra sancito dal Primo Codice, e considerava questo come uno dei delitti che chiamarono sopra Israele la vendetta divina.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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