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      Questo tuttavia si potrebbe interpretare semplicemente di una forza che sembra aver il Sole, di far retrocedere questi pianeti, quasi li attirasse verso di se. Certo è che, nel passo qui sopra citato della Repubblica, tutti i sette pianeti sono mossi dalla mano sinistra di Atropo, ed è accennato con chiarezza, che tutti i sette circoli interiori sono mossi lentamente in senso contrario al moto comune (vedi sopra, p. 219). Nel Timeo stesso (vedi in questa medesima pagina) si dice che tutti gli astri necessari a formar il tempo percorrono circoli di diversa grandezza, seguendo il movimento della natura dell'altro, cioè il moto diretto lungo lo zodiaco. Non mi par dunque verosimile che Platone sia caduto nel ridicolo errore di far muovere Venere e Mercurio in senso contrario agli altri pianeti.
      556 Risultato notissimo della composizione del moto diurno degli astri erranti col loro movimento lungo lo zodiaco.
      557 In linguaggio astronomico: i pianeti più lenti nel loro moto proprio percorrono le eliche del moto diurno con maggior velocità, perchè ritardano meno sul corso apparente delle stelle fisse.
      558 La rivoluzione diurna del cielo stellato.
      559 Se alla parola d?µ??????? si attribuisse il significato di moderatore o di regolatore, essa si attaglierebbe perfettamente alla Terra immobile.
      560 PLUTARCHI, Plat. Quaest. VIII.
      561 Vedi Doc. XVII.
      562 GROTE, Plato, I, p. 129.
      563 Vedi Doc. XXII.
      564 Vedi Doc. XXIII
      565 BOECKH, Phihlaos, p. 19 e seg.
      566 GRUPPE, Die kosmischen Systeme der Griechen, p. 158 e seg.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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