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      Sembra anzi, che l’ottaeteride attribuita ad Eudosso fosse opera di altro autore, forse Dositeo62, amico e contemporaneo d’Archimede. Nè certamente si potrà pensare di fare Eratostene autore della nutazione solare citata da Adrasto e da Teone, essendo abbastanza certo, che Eratostene supponeva fissa e costante l’obliquità dell’eclittica.
      In ogni caso il fatto, che astronomi come Dositeo ed Eratostene, si occuparono ancora dell’ottaeteride dopo le invenzioni di Metone e di Callippo, dimostra, che quel ciclo, il quale aveva perduto ogni opportunità come sistema di lune intercalari, conservava però qualche importanza d’altro genere; ed è difficile immaginarne un’altra, che non derivasse dalle restituzioni di certi periodi relativi al Sole. Ma più oltre non è possibile procedere in questa indagine.
      Qualche altra luce sulla storia della nutazione solare ci porge Marziano Capella, il quale trascrivendo, a quanto sembra, il libro dell’Astronomia di Terenzio Varrone, dice quel che segue sul movimento dei pianeti in latitudine63: Alia (sidera) per tres (latitudinis) partes deferuntur: alia per quatuor: alia per quinque: alia per octo: quaedam per omnes duodecim deferuntur. Sol in nullam excedens partem in medio libramento fertur absque ipso Librae confinio. Nam ibi se aut in Austrum Aquilonemque deflectit ad dimidium fere momentum. Il Sole dunque seguirebbe esattamente l’eclittica nel suo corso annuale, eccetto che nel segno della Libra, dove ha luogo una deviazione di circa mezzo grado verso mezzodì o verso settentrione!


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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