Pagina (74/438)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      19).
      Essendo AOB l’eclittica, A e B due punti opposti della medesima, e descriventi il suo intiero perimetro nel tempo della rivoluzione zodiacale, intorno agli stessi si faccia girare una prima sfera nel tempo della rivoluzione sinodica. Un punto qualunque P1 dell’equatore di questa sfera si assume come polo di una seconda, la quale giri con velocità doppia in senso contrario alla prima, portando seco il polo P2, distante di un certo arco P1P2, che chiameremo l’inclinazione. Intorno al polo P1 e in senso opposto alla seconda sfera giri, nel medesimo verso che la prima e nel medesimo periodo, una terza sfera, nel cui equatore sia incastrato il pianeta M. È facile comprendere che se all’origine dei tempi i tre punti P1P2M si trovano ordinati sull’eclittica nell’ordine AP2P1MB, dopo qualsiasi tempo l’angolo ? in A sarà uguale all’angolo in P2 e l’angolo in P1 sarà doppio di quelli; ed avendosi AP1 = MP2 = 90°, il pianeta M descriverà lungo l’eclittica e simmetricamente a questa una curva, che varierà di forma secondo il valore che si attribuirà all’inclinazione P1P2. Tale curva, per certi valori dell’inclinazione, si estenderà molto in longitudine e poco in latitudine, ed avendo un centro nel punto O posto in mezzo fra i poli A e B, produrrà, funzionando in modo affatto analogo all’ippopeda, un moto diretto e retrogrado in longitudine, ma avrà sull’ippopeda il vantaggio di poter dare al pianeta nelle vicinanze di O una velocità diretta e retrograda molto maggiore di quella che potrebbe dare l’ippopeda d’Eudosso, dotata della stessa larghezza nel senso della latitudine.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





Eudosso