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      Sosigene nota esser meglio ammettere, che sia corso un errore nella scrittura del numero, che creare questa settima e questa ottava delle sfere (necessarie a dedursi dal numero 55 per ottenere il numero aristotelico 47); perchè in nessun modo si arriva a far concordare il numero col discorso, e il numero totale non risulta mai di 47, come Aristotele dice.
      13. Aggiunge poi questo Sosigene, esser chiaro dalle cose dette, che in diverso senso queste sfere furono da Aristotele chiamate ???????????? (revolventi), e da Teofrasto ?????????????? (contraferenti). Esse sono infatti l’uno e l’altro: rivolgono in contrario senso i movimenti delle sfere superiori, e riportano a ritroso i poli delle sfere inferiori ad esse, distruggendo l’effetto di quelli, e riportando questi nella positura conveniente. È necessario infatti, che i movimenti superiori non si propaghino a tutte le sfere inferiori, e che i poli delle sfere inferiori coincidano lungo il medesimo cateto coi poli delle sfere omologhe (degli altri pianeti) affinchè, com’egli dice, siano riportate costantemente alla medesima posizione le prime sfere degli astri inferiormente collocati, e con queste evidentemente anche le altre sfere susseguenti (dei medesimi astri). Così soltanto, dice, si ottiene che il movimento delle stelle fisse produca tutti gli altri. E tanto basti di ciò.
      14. E tale è il sistema delle sfere revolventi (? ??? ??? ???????????? ???????????), il quale non è sufficiente a salvare le apparenze; di che anche lo accusa Sosigene, dicendo: Non valgono le ipotesi dei seguaci d’Eudosso a salvare i fenomeni, non solo quelli scoperti dai recenti, ma anche quelli conosciuti prima, e da loro medesimi tenuti per veri.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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