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      Gemino (o forse Posidonio) tratta ivi del diverso punto di vista, sotto cui le teorie dei movimenti celesti devono essere considerate dal fisico e dal matematico; ed espone su questo proposito le distinzioni, di cui sopra già abbiam fatto cenno (§ 10), indicando qual’è la natura ed il metodo delle ricerche pel fisico, e quale per l’astronomo. E viene quindi a dire: «Altre volte (l’astronomo) assegna in forma d’ipotesi certe combinazioni da lui trovate, ammesse le quali, si può render conto dei fenomeni. Per esempio: per qual causa il Sole, la Luna, i pianeti sembrano muoversi di moto irregolare? Perchè supponendo la loro circolazione farsi secondo gli eccentrici, oppure secondo gli epicicli, è possibile salvare l’anomalia apparente dei loro movimenti. Inoltre sarà necessario discutere secondo quante e quali maniere sia possibile rappresentare i fenomeni; affinchè la teoria degli astri erranti si accordi bene a quella dottrina delle cause, che corrisponde al sistema adottato».
      ECCO QUI DI NUOVO CONTRAPPOSTE LE IPOTESI DEGLI ECCENTRICI E DEGLI EPICICLI, COME AMBEDUE CAPACI DI SPIEGARE L’ANOMALIA APPARENTE DEGLI ASTRI ERRANTI. SOLTANTO QUI, OLTRE CHE DEI CINQUE PIANETI, SI PARLA ANCHE DEL SOLE E DELLA LUNA. AL TEMPO INFATTI, IN CUI GEMINO SCRIVEVA, IPPARCO AVEVA GIÀ PROVATO, CHE ANCHE PEL MOTO DEL SOLE E DELLA LUNA ERA POSSIBILE SERVIRSI TANTO D’UN ECCENTRICO, QUANTO D’UN EPICICLO. NOTEVOLE INOLTRE SEMBRA L’AFFERMAZIONE: ESSERE NECESSARIO DISCUTERE TUTTE LE FORME D’IPOTESI, LE QUALI VALGONO A RAPPRESENTARE I MEDESIMI FENOMENI; AFFINCHÈ IL FISICO, CHE NE INDAGA LE CAUSE, POSSA ELEGGERE QUELLA, CHE MEGLIO CORRISPONDE ALLA REALTÀ DEI FATTI.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





Posidonio Sole Luna