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      46. Considerando infatti, essere incertissimo che Eraclide Pontico conoscesse ed approvasse la piccola anomalia del corso solare, eviteremo tutte le precedenti difficoltà e contraddizioni notando che il discorso immediatamente precedente di Gemino versa sui pianeti, e forse ancora un’allusione ai medesimi è contenuta nell’enigmatico ???????? ???236; onde risulta naturale che ai pianeti pure debba riferirsi l’estratto, che subito vien dopo, di Eraclide Pontico. Per noi dunque l’anomalia relativa al Sole, ???? ??? ????? ????????, a cui qui si accenna, è quella che Tolomeo ed Ipparco nell’Almagesto sogliono denominare talvolta ? ???? ??? ????? ????????, tal’altra ? ???? ??? ????? ????????237; cioè quella grande ineguaglianza dei moti planetari apparenti, che sola era conosciuta ai tempi di Eraclide Pontico, e che si manifesta principalmente colle stazioni e colle retrogradazioni. Questa anomalia si produce simmetricamente nelle identiche distanze apparenti od elongazioni di un pianeta dal Sole, a destra e a sinistra di esso; onde l’espressione ???? ??? ????? si trova perfettamente giustificata, mentre Ipparco e Tolomeo, considerando la relazione di essa col Sole in modo più generale, preferirono di dire ???? ??? ????? o ???? ??? ?????. — Ne concludiamo, che ai tempi di Alessandro Macedone, se non forse qualche anno prima, la possibilità di spiegare le ambagi dei movimenti planetari per mezzo del moto della Terra intorno al Sole supposto fisso era già conosciuta da quel medesimo Eraclide Pontico, che ammetteva la rotazione diurna della Terra, ed il moto eliocentrico di Mercurio e di Venere; e forse fu da lui non solo conosciuta, ma anche da lui stesso scoperta.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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