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      Veggasi tutto il discorso nel suo complesso, quale testualmente è riferito nella appendice al fine di questa memoria. — Del resto è palese, che l’obbiezione indicata non avrebbe più ragione di essere, quando realmente nella frase enigmatica ???????? ??? si contenesse un’allusione ai pianeti, e si avesse a leggere invece ???? ?????? o alcunchè di simile, siccome è stato indicato nel § 40.
      48. DOPO TUTTA QUESTA DISCUSSIONE NON MI SEMBRA PIÙ POSSIBILE DUBITARE, CHE NELLE PAROLE DI ERACLIDE SIA CONTENUTA L’IDEA FONDAMENTALE DI COPERNICO, E QUESTA NON SOLO, MA ANCHE LA RAGIONE PER CUI ESSA POTÈ PRESENTARSI COME PLAUSIBILE A QUEGLI ANTICHI PENSATORI; LA FACILITÀ CIOÈ CON CUI ESSA DÀ CONTO DELLA PRINCIPALE ANOMALIA DEI MOVIMENTI PLANETARI. PERCHÈ POI ERACLIDE L’ABBIA CONSIDERATA SOLTANTO COME PLAUSIBILE E NON ABBIA VOLUTO ADOTTARLA DEFINITIVAMENTE, A NOI NON È PIÙ POSSIBILE DI SAPERE, IN TANTA POVERTÀ DI NOTIZIE SU TUTTO QUELLO CHE LO RIGUARDA. UNA QUESTIONE TUTTAVIA NON SARÀ INUTILE ESAMINARE ALLA LUCE DELLE NUOVE NOZIONI ACQUISTATE. ERACLIDE PONEVA IL SOLE NEL CENTRO DEI MOVIMENTI DI MERCURIO E DI VENERE; AVEVA EGLI ESTESO O NO TALE TEORIA AI PIANETI SUPERIORI?
      Di tal questione si è occupato P. Hultsch in una sua recente memoria sulle idee astronomiche di Eraclide Pontico238, e l’ha risoluta negativamente, esprimendo l’opinione che per Eraclide centro del moto dei pianeti superiori fosse ancora, come per Platone, la Terra. Egli appoggia tale opinione dicendo, che in quel tempo già per Marte (a non parlare di Giove e di Saturno) dovea esser molto difficile agli astronomi greci l’avvedersi che la sua circolazione si fa, non intorno alla Terra, ma intorno al Sole.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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