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      Quindi gli astri di luce bianca ricevono una colorazione rossa più o meno intensa e un affievolimento più o meno grande di splendore, secondo che l’assorbimento si fa in maggiore o minore misura; il loro colore potrà variare dal bianco proprio dell’astro al rosso vivo. Una tale modificazione di colore sarà impossibile od almeno non cos? spiccata per gli astri naturalmente già dotati di luce rossa molto pronunciata. Per questi l’effetto principale sarà l’affievolimento di splendore; la colorazione rossa potrà esser resa ancora alquanto più intensa, ma non passare alle tinte della parte opposta dello spettro, nè produrre luce bianca: insomma il colore delle stelle non potrà in questo caso esser sensibilmente cambiato.
      APPLICANDO QUESTI CRITERI ALLE OSSERVAZIONI RIFERITE DA EFESTIONE TEBANO, SUBITO SI VEDRÀ CHE IL LORO RISULTATO È INCOMPATIBILE COLLA SUPPOSIZIONE CHE SIRIO FOSSE D’UN ROSSO TANTO INTENSO DA ATTRARRE ANCHE L’ATTENZIONE DI FILOSOFI COME SENECA, O DI POETI COME ORAZIO. NOI COMPRENDIAMO BENISSIMO, CHE UN ASTRO REALMENTE BIANCO, QUALE OGGI È SIRIO, POSSA PER EFFETTO D’ASSORBIMENTO ATMOSFERICO DIVENTARE QUALCHE VOLTA ROSSO, ALTRE VOLTE ESSER SOLTANTO AUREO, E IN ALTRE CIRCOSTANZE RIMANER BIANCO O DIMINUIRE DI SPLENDORE DIVENTANDO PALLIDO; TUTTI I GIORNI VEDIAMO QUESTI EFFETTI NEL SOLE ED IN SIRIO MEDESIMO. MA CIÒ È MANIFESTAMENTE IMPOSSIBILE PER UNA STELLA ROSSA E TANTO PIÙ PER UNA STELLA CHE SECONDO SENECA AVREBBE DOVUTO ESSER PIÙ ROSSA DI MARTE. È DUNQUE POCO PROBABILE, CHE AL TEMPO DEI VECCHI SAPIENTI CITATI DA EFESTIONE, SIRIO FOSSE ROSSO IN GRADO MOLTO SENSIBILE.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438