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      In quello che ha il viso di fuoco e cammina retrogradando io non saprei ravvisare altro che Marte332.
      Gli Egiziani dunque già assai per tempo avevano notato il color rosso di questo pianeta e fattone uso per distinguerlo dagli altri. Se Sirio fosse stato anche più rosso, sarebbe immaginare come per un astro tanto più importante, e celebrato in iscrizioni tanto più numerose, manchi ogni più lieve allusione ad un fatto cosi notevole e così raro fra i corpi celesti.
      XI. SIRIO E LA FENICE.
      NOTISSIMA È L’ANTICA TRADIZIONE EGIZIANA DELLA FENICE, LA QUALE DICEVASI APPARIRE NEL TEMPIO DEL SOLE AD ELIOPOLI A LUNGHI INTERVALLI. IL PERIODO DEI SUOI RITORNI È ASSEGNATO DAI PIÙ DEGLI ANTICHI SCRITTORI A 500 ANNI; SOLTANTO DA TACITO SAPPIAMO CHE ALCUNI AL SUO TEMPO NE ASSEGNAVANO LA DURATA A 1461 ANNI, FACENDOLA COSI IDENTICA A QUELLA DEL GRANDE ANNO SOTIACO, CHE RICONDUCEVA LA COINCIDENZA DEL PRIMO GIORNO DELL’ANNO VAGO COL LEVARE ELIACO DI SIRIO, E COL PRINCIPIO DELL’ANNO SOLARE. SECONDO ERODOTO (II, 78) LE PENNE DI QUESTO UCCELLO ERANO PARTE DORATE, PARTE ROSSE: PLINIO (X, 2) ASSEGNA IL COLORE AUREO AL CAPO ED AL COLLO, IL ROSSO ALLE ALI, ALLE PENNE DELLA CODA IL ROSEO ED IL CERULEO333.
      In questo insieme di circostanze il dott. See ha veduto una nuova conferma del color rosso di Sirio negli antichi tempi. Ecco il suo ragionamento334: «Abbiamo dimostrato (egli dice) che Sirio anticamente era di color rosso fuoco. Questo fatto ci metterà ora in grado di spiegare non solo quanto si afferma delle magnifiche penne della Fenice; ma ancora ci farà comprendere, perchè questo uccello fosse creduto consumarsi nelle fiamme accese da lui medesimo, e rigenerarsi dalle proprie ceneri.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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