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      1. In un’epoca qualunque dell’anno dopo tramontato il Sole, volgiamo lo sguardo verso l’orizzonte occidentale, aspetche il progressivo decrescere della luce crepuscolare renda visibile colà alcuna delle stelle più brillanti, come Regolo, Aldebarano, Arturo o la Spica. La stella comincierà a vedersi quando il Sole sarà giunto ad determinata profondità sotto l’orizzonte. Nel giorno consecutivo essa si renderà pure visibile quando il Sole sia giunto alla stessa profondità. Ma intanto nell’intervallo il Sole, per effetto del suo moto zodiacale ha proceduto di quasi un grado verso levante lungo l’eclittica; perciò la stella, al momento di rendersi visibile, si troverà sensibilmente più bassa, che non fosse nel giorno antecedente. Continuando l’osservazione nei giorni seguenti, la stella al momento del suo apparire si troverà sempre più all’orizzonte; perchè avanzandosi il Sole fra le costellaziozodiacali verso levante, i suoi crepuscoli vengono ad invadere regioni sempre più orientali del cielo stellato. Terrà finalmente un giorno, in cui la stella al momento del suo apparire vespertino sarà tanto bassa, che tramonterà subito dopo. Questa coincidenza dell’apparizione vespertina della stella col suo tramonto ne costituisce l’occaso vespertino, tto anche talvolta occaso eliaco, è si fa poco dopo quello del Sole. In quello stesso giorno avremo anche finito di vedere la stella al suo tramontare; infatti nei giorni consecutivi il Sole spingendosi coi suoi crepuscoli verso regioni del cielo sempre più orientali, all’istante in cui esso sarebbe sufficientemente basso sotto l’orizzonte per lasciar vedere la stella, questa sarà già tramontata.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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