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      Era inoltre questa costruzione aggravata da varie complicazioni inutili, non ultima delle quali era l’introdi ipotesi speciali per spiegare il fenomeno affatto immaginario della trepidazione. è il grado di precisione tavole copernicane superava di molto quello delle tavole precedenti; ci? non tanto per vizio inerente alla teoria, quanto perchè fondate sopra osservazioni troppo scarse di numero e troppo manchevoli dal lato della precisione. Ma pochi anni dopo Copernico venne Tycho Brahe coi suoi grandi ed accurati istrumenti a preparare quel materiale di osservazioni copiose ed esatte, quale appunto il momento richiedeva; e fortuna volle, che questo materiale al mancar di Ticone fosse affidato mani di quel raro geometra e raro calcolatore, che fu Giovanni ; il cui genio fu altrettanto fertile nel creare nuove ipotesi, quanto sagace ed imparziale nel farne l’esame critico e nel porle a cicolle osservazioni. Egli fu, che dei moti planetari trovò finalmente la genuina espressione geometrica, quella che al suo tempo sola poteva considerarsi come conforme al vero. Alle leggi puramente geometriche di Keplero mancava ancora il principio fisico-meccanico.. Allora venne Galileo a mostrare coll’esempio, in qual modo si deve procedere all’analisi del moto; stabilì i principi fondamentali della dinamica, partendo dai quali, pochi anni dopo Galileo, Newton coronò l’edifizio colla sua teoria della gravitazione, fondamento anche oggi ed in avvenire di tutta la scienza dei movimenti celesti.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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