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      Dobbiam però avvertire due circostanze. La prima è che qui la radice quadrata è espressa in frazioni di numeratore 1, uso famigliare agli Egiziani ed ai Greci. Secondo, che la lista in forma di squadra, che bisogna sottrarre dal quadrato di lato 17, e che equivale anch’essa ad un quadrato, è una figura appartenente alla geometria dei Greci, e, per es., presso Erone porta il nome di gnomone442.
      L’estrazione grafica della radice quadrata si appoggiava, come è da aspettarsi, sul teorema di Pitagora È da notare, che nel testo indiano non si parla di triangolo rettangolo, ma l’ipotenusa è considerata come diagonale di un rettangolo, e che inoltre è fatta distinzione fra il caso in cui quel rettangolo è di lati uguali e il caso dei lati disuguali; ossia fra il caso in cui la radice si deve estrarre dal numero 2, e quello in cui si tratta d’un altro numero.
      «La corda tesa (obliquamente) a traverso un rettangolo di lati uguali produce il quadrato di area doppia443».
      «La corda tesa (obliquamente) a traverso di un rettangolo allungato produce le due aree che nascono tendendola sul lato maggiore e sul lato minore444».
      Questo è a un dipresso l’enunziato di Baudhâyana. Dimostrazioni non ve ne sono. Pel primo caso crede Thibaut, che sarebbe nell’indole della mente indiana dividere per metà con una diagonale i quadrati dei 2 cateti, e in quattro parti colle due diagonali il quadrato dell’ipotenusa, onde risulta evidente a prima vista l’eguaglianza di tutti i triangoli minori così formati, e quindi anche delle somme dei medesimi presi 4 a 4 (fig.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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