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      177 Anche qui deve intendersi che, secondo l’uso costante degli antichi, il moto di circolazione di Marte sull’eccentrico sia riferito non ad un’origine fissa nello Zodiaco, quale sarebbe il primo punto d’Ariete; ma all’apogeo mobile dell’eccentrico, considerato come origine a partire da cui si conta sull’eccentrico l’argomento dell’anomalia in senso opposto all’ordine dei segni.
      178 Sul Sole, considerato come cuore dell’universo e come principio animatore di tutto il mondo veggansi TEONE SMIRNEO, ed. Martin, p. 297: PLUTARCO, De facie in orbe Lunae, c. 15: MACROBIO, Comm. in Somnium Scipionis, Lib. 1, c. 20.
      179 La facilità di spiegare le stazioni e retrogradazioni di Mercurio e di Venere per mezzo della loro circolazione intorno al Sole, non è sfuggila neppure a Vitruvio, il quale (IX, 4) dice, dopo accennato al loro moto eliocentrico: Etiam stationibus propter eam circinationem morantur in spatiis signorum.
      180 Circa il diverso modo, con cui dai geometri e dai fisici si consideravano, dopo Aristotele, le ipotesi astronomiche, vedi la Fisica d’Aristotele, II, 2 e il relativo commento di Simplicio, pp. 290-293 ed. DIELS. In questo è intercalato un notevolissimo passo di Gemino, che verte sul medesimo argomento; ad esso dovremo più volte riferirci nel corso della presente memoria, e perciò lo riportiamo testualmente nella appendice.
      181 Un cenno del sistema delle sfere cave e solide si troverà nella memoria Sfere omocentriche d’Eudosso, ecc. sul fine del cap. VIII, pp. 92-93 del presente tomo.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo II
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 438

   





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