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      La variabile trasparenza dell’atmosfera nelle parti vicine all’orizzonte produce incertezze assai più grandi, le quali nel fatto possono sorpassare anche cinque o sei giorni, come dalle nostre discussioni risulterà.
      CIRCA GL’INTERVALLI D’INVISIBILITÀ INDICATI NELLE DUE COLONNE DELLE DIFFERENZE UNA COSA ANCORA DOBBIAMO NOTARE. LE OSSERVAZIONI FATTE DALLA PARTE D’OCCIDENTE (COLONNE II E III) HANNO AVUTO LUOGO LA SERA POCO DOPO IL TRAMONTO, CIOÈ AL COMINCIARE DEL NYCHTHEMERON SECONDO L’USO BABILONICO. INVECE LE OSSERVAZIONI FATTE DALLA PARTE D’ORIENTE (COLONNE I E IV) HANNO AVUTO LUOGO LA MATTINA, POCO PRIMA DELLO SPUNTAR DEL SOLE, DUNQUE CIRCA 12 ORE DOPO IL PRINCIPIO DEL NYCHTHEMERON. NE RISULTA CHE GL’INTERVALLI FRA I E II DEVONO RITENERSI COME DIMINUITI DI MEZZA GIORNATA, E CHE D’ALTRETTANTO DEVONO RITENERSI ACCRESCIUTI GL’INTERVALLI FRA III E IV.
      Continuità nella serie delle osservazioni. - Studiando attentamente quelle date del quadro sulle quali non sembra cadere alcun dubbio, sì deduce una prima conclusione, dalla quale dipende tutto quello che seguirà: cioè che i numeri formano una serie unica e continuata, in cui le date dei quattro fenomeni di Venere si succedono senza interruzione per lo spazio di dieci rivoluzioni sinodiche consecutive, cioè di quasi sedici anni. In questo intervallo, che originariamente comprendeva 40 fenomeni, non esistono altre lacune che quelle provenienti dai guasti della tavoletta. Tale continuità della serie già si poteva argomentare dall’esistenza degl’intervalli d’invisibilità inscritti fra le colonne I e II e fra le colonne III e IV. Il computo di tali intervalli non avrebbe alcun senso, se le due date fra cui sono posti non appartenessero a due fenomeni consecutivi riguardo al tempo.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336

   





Venere