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      L’epoca assegnata dell'apparizione sembra prematura; probabilmente fu dedotta dall'osservazione (11) coll'aggiungervi l’intervallo di 11 giorni. Esclusa dai computi ulteriori.
      (15) - Gli errori residui nelle tre ipotesi sono + 4d,56, + 5d,82, + 7d,11. L’arcus visionis corrispondente all'errore nullo ha un valore negativo, e tale permane anche quando si diminuiscano le date di 2 giorni. Necessariamente si esclude dai computi ulteriori.
      (19) - Gli errori residui nelle tre ipotesi sono – 14d,48, - 12d,67, - 10d,79. L’errore nullo richiederebbe un arcus visionis di 24° circa, il quale, anche accrescendo le date di 2 giorni, non si riduce che a 21°.5. Vi è qualche errore grave, ma non è facile indicarne la natura. Escluso.
      (20) - Gli errori residui nelle tre ipotesi sono – 3d,88, - 6d,07, - 8d,15. L’errore nullo richiederebbe un arcus visionis di soli 6°.6: accrescendo la data di 2 giorni esso arriva a 3°, ciò che sembra poco perché il pianeta si renda visibile. Attese però le varie incertezze che bisogna ammettere negli elementi di calcolo, l'osservazione non può essere respinta a priori.
      (23) - Gli errori residui nelle tre ipotesi sono – 4d,40, - 2d,29, - 0d,17. All’errore nullo corrisponde l’arcus visionis 9°.8, che accrescendo le date di 2 giorni può anche diventare 7°.7. Nessun motivo di dubitare su questa osservazione.
      (24) - Gli errori residui nelle tre ipotesi sono – 3d,58, - 6d,27, - 9d,07. All’errore nullo corrisponde l’arcus visionis 1°.5; aggiungendo 2 giorni alle date abbiamo 3°.5 che si accosta ai limiti del possibile.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336