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      Riassumendo si trova, che delle 17 osservazioni conservate, sette hanno dovuto esser escluse dai computi ulteriori, perchè presentano un insieme di condizioni impossibile. Di tre fra queste (3), (12), (31) si può affermare con qualche probabilità che sono state dedotte, e non direttamente osservate. Su altre due (7) e (32) è ammissibile l’influsso del cattivo tempo. Per le osservazioni (15) e (19) non è facile dire dove sia la sorgente dell’errore.
      Abbiamo dunque ripetuto il calcolo qui sopra, escludendo le 7 osservazioni (3), (7), (12), (15), (19), (31), (32): i risultati stanno nelle due ultime colonne del Quadro G. La penultima contiene le epoche risultanti per le congiunzioni medie; l'ultima gli errori residui, che per le osservazioni non assunte nel calcolo, sono distinti fra parentesi. Anche qui, come nel calcolo antecedente, le tre progressioni indicanti le epoche delle congiunzioni medie si accordano bene nelle tre ipotesi dell’arcus visionis: i primi termini (corrispondenti alla prima congiunzione media) essendoH = 1111d,55 per ? = 5°,
      H = 1111d,27 per ? = 7°,5,
      H = 1110D,94 PER ? = 10°.
      Si conferma dunque anche qui, ed in misura maggiore, il fatto che già emergeva dal primo calcolo: che cioè le epoche delle congiunzioni medie son quasi indipendenti dal valore adottato per l’arcus visionis. Credo che in gran parte questo fatto si debba attribuire a ciò, che nel calcolo sono combinate insieme osservazioni di levante e osservazioni di ponente quasi in ugual numero. È manifesto infatti che una variazione nel valore di ?, produce, a parità di circostanze, effetti di segno contrario sulle epoche delle osservazioni di levante e su quelle delle osservazioni di ponente.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336

   





Quadro G