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      In questo è compreso l’errore vero dell’osservazione e l’errore del calendario da noi assunto come base della scala dei tempi, il quale può differire nei singoli casi di uno o due giorni dal calendario effettivamente usato dai Babilonesi nel datare le loro osservazioni.
      § 14. - GLI UMMAN-MANDA.
      In quanto riguarda l’epoca di queste osservazioni, abbiamo notato fin da principio, che non può esser più recente della distruzione di Ninive, che supponiamo avvenuta nell’anno 606 av. Cristo. Più precisamente diremo, che l’ultima delle osservazioni registrate non ha potuto cadere al di qua di tal limite; e poiché tutta la serie si estende per 16 anni consecutivi, risulta che la prima osservazione non ha potuto esser posteriore all’anno 621. Come si vede dal nostro Quadro C, la prima congiunzione media (quella di cui l’epoca rispetto alla scala provvisoria abbiamo qui sopra designato con H) cade nel secondo anno delle osservazioni. Dunque H non può corrispondere ad un anno posteriore al 620 av. Cristo.
      Così abbiamo un limite inferiore. Un limite superiore meno preciso, ma tuttavia assai utile, è dato da un’indicazione dì carattere storico contenuta nello stesso documento K 160 che stiamo studiando. Nella sezione 13ª delle Osservazioni (linea 27 della facciata anteriore), dopo riferita l’osservazione (26), che è un’apparizione occidentale di Venere, il testo aggiunge il giudizio astrologico o presagio connesso con questa apparizione: La furia distruggitrice degli Umman-Manda si rivolge ..... Il senso non è intieramente chiaro nell’ultima parola, e manca qualche cosa sulla fine.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336

   





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