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      Le date in essi segnate tutte si riferiscono al calendario giuliano e al meridiano di Babilonia; al quale la riduzione dal meridia no di Parigi è stata fatta aggiungendo + 0d,12 e dal meridiano di Berlino aggiungendo + 0d,09. Un’altra correzione si è dovuto apportare, dipendente da questo, che i Babilonesi cominciavano il loro giorno la sera, finito ciò che noi chiamiamo il crepuscolo civile. Da questo istante si supponeva cominciato, coll’apparir della luna nuova, il 1° di ogni mese. La riduzione a tale istante dei tempi calcolati per il mezzodì medio è variabile secondo le stagioni. Pel nostro caso ho creduto sufficiente prendere il valore medio di tutto l’anno, che si può supporre di 6h 30m. Ciò importa una sottrazione di 0d,27 dai tempi riferiti al mezzodì. Il tempo calcolato in questo modo chiameremo tempo di Babilonia; è quello a cui si suppongono riferite tutte le epoche delle osservazioni babilonesi qui discusse: ad esso quindi son stati riferiti tutti i calcoli fatti coll’aiuto di tavole moderne riferite ai meridiani di Parigi e di Berlino.
      La prima colonna dei due Quadri L, M contiene la designazione degli anni avanti Cristo secondo la designazione usata dagli storici e dai cronologisti. Nel Quadro L tutti gli anni sono della forma 8n+3; nel Quadro M della forma 8n-2. La colonna seconda contiene, espressi in giorni e centesimi di giorno, le date giuliane degli equinozi di primavera per gli anni segnati nella prima colonna. Nel calcolo si è supposto che la durata dell’anno tropico pel 1850 sia di 365d,242200, e che essa decresca uniformemente col tempo in ragione di 0,53 per ogni cento anni.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336

   





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