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      Ma nella scuola d’Alessandria continuavano le tradizioni d’Ipparco e di Tolomeo; ivi si seguitava a studiare l’Almagesto, e brillavano le ultime scintille di un fuoco che stava per ispegnersi. Dopo le determinazioni della precessione fatte da Ipparco e da Tolomeo, ne troviamo ancora una terza, compiuta da Ammonio figlio d’Ermia, il filosofo neoplatonico maestro di Simplicio. Ce lo racconta Simplicio medesimo nel suo commentario ai libri De coelo di Aristotele. Dopo aver citato Ipparco e Tolomeo come scopritori della precessione di un grado in cento anni, ed osservato che questo fenomeno contraddice a certe dottrine d’Aristotele, egli soggiunge: «Avendo Ammonio mio maestro osservato in Alessandria alla mia presenza la stella di Arturo coll’astrolabio, trovò ch’essa era di tanto proceduta innanzi rispetto alla posizione di Tolomeo, quanto importa il moto di un grado in cento anni267». Questa osservazione ha dovuto esser fatta nella prima parte del VI secolo. La sua importanza non sta già nel risultato, che è evidentemente inesatto e foggiato su quelli di Tolomeo e di Ipparco; ma piuttosto in queste, che mostra quanto interesse i neoplatonici avevano a verificare un fatto, che in modo così chiaro contraddiceva alle idee di Platone e di Aristotele.
      B. L’ANNO SIDERALE PRESSO GLI ANTICHI.
      LA DURATA DELL’ANNO SIDERALE, QUALE RISULTA DALLE SUPPOSIZIONI D’IPPARCO E DI TOLOMEO, NON SI TROVA INDICATA IN NESSUN LUOGO DELL’ALMAGESTO: È TUTTAVIA ASSAI FACILE DEDURLA COMBINANDO LA DURATA DELL’ANNO TROPICO (DA ESSI SUPPOSTA DI 365G5H55M12S COL TEMPO CHE IMPIEGAVA ALLORA IL SOLE A PERCORRERE COLLA VELOCITÀ ANGOLARE CORRISPONDENTE ALL’ANOMALIA DEL PUNTO EQUINOZIALE DI PRIMAVERA (CHE PRESSO TOLOMEO ERA 295°), L’ARCO 36” DELLA LORO PRECESSIONE ANNUALE268. SI TROVA COSÌ CHE L’ANNO SIDERALE DIPENDENTE DALLE LORO IPOTESI, È DI 365G6H10M4S), QUINDI DI SOLI 53S MAGGIORE CHE QUELLO ADOTTATO DAI MODERNI. TALE PRECISIONE È INCOMPARABILMENTE SUPERIORE A QUELLA DELL’ANNO TROPICO, CHE È TROPPO GRANDE DI 6M 8S RISPETTO ALLA DURATA CHE ASSEGNANO PER QUEI TEMPI LE TEORIE ODIERNE. L’ERRORE IN MENO DELLA PRECESSIONE HA COMPENSATO DUNQUE QUASI ESATTAMENTE L’ERRORE IN PIÙ DELL’ANNO TROPICO. LEPSIUS ACUTAMENTE HA SAPUTO TRAR VANTAGGIO DA QUESTO FATTO PER INFERIRE CHE GLI EGIZIANI AVESSERO LA COGNIZIONE DELLA PRECESSIONE269. EGLI OSSERVA CHE DALLA COMBINAZIONE DELLE OSSERVAZIONI DI SIRIO CON QUELLE DEI SOLSTIZI AVREBBERO DOVUTO RICAVARE UNA PRECESSIONE MINORE DEL VERO270; E SUPPONE CHE IPPARCO, INFLUENZATO DALL’AUTORITÀ DI QUEST’ANTICA DETERMINAZIONE ABBIA POTUTO MODIFICARE LA PRECESSIONE DA LUI TROVATA E RENDERLA MINORE DEL VERO, ANCHE A COSTO DI ALLUNGARE CORRISPONDENTEMENTE LA DURATA DELL’ANNO TROPICO. CON QUESTO LEPSIUS RENDEREBBE RAGIONE DEL COME SIA AVVENUTO CHE A LATO DI UN ANNO SIDERALE MOLTO ESATTO, IPPARCO ABBIA POTUTO DARE UNA DURATA DELL’ANNO TROPICO TANTO ABERRANTE DAL VERO.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo III
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 336

   





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