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      Ecco di che il grand’uomo sarà composto agli occhi suoi. Le alte facoltà intellettuali dell’uno esistono così poco per l’altro come i colori per i ciechi. E ciò viene perchè qualunque genio resta invisibile per chi ne è privo; e perchè qualunque valutazione rappresenta il prodotto del valore dello stimato per la sfera d’apprezzamento dello stimatore. Ne segue che quando si discorre con qualcuno si va a mettersi sempre al suo livello, poichè tutto ciò che si ha al di sopra sparisce, e di più il sacrifizio di sè stesso che esige un tale aggiustamento rimane perfettamente disconosciuto. Se dunque si rifletterà quanto la maggior parte degli uomini abbia sentimenti e facoltà di bassa lega, in una parola quanto essi sieno triviali, si vedrà che è cosa impossibile parlare con loro senza diventare a sua volta triviale durante questo intervallo (in analogia colla distribuzione dell’elettricità); si comprenderà allora il significato effettivo e la verità dell’espressione tedesca «sich gemein machen» (rendersi famigliare), e si cercherà di evitare qualunque compagnia colla quale non si possa comunicare se non mediante la partie honteuse (la parte più brutta) della propria natura. Si capirà egualmente che in presenza di imbecilli o di pazzi non v’ha che una sola maniera di mostrare che si è forniti di ragione: cioè non parlare con essi. Ma è pur vero che allora, in società, più di qualcheduno potrebbe trovarsi nella situazione di un ballerino che entrasse in un ballo ove non ci fossero che degli attrappiti: con chi danzerebbe egli?


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Aforismi sulla saggezza nella vita
di Arthur Shopenhauer
Editore Dumolard Milano
1885 pagine 282