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      La presente ristampa riproduce integralmente il primo volume dell'edizione apparsa nel 1928 a cura di Paolo Savj-Lopez e Giovanni Di Lorenzo. Non si dà quindi il volume dei Supplementi, al quale tuttavia si rimanda ogni volta che il testo schopenhaueriano vi fa riferimento. [Ogni rinvio nelle pagine seguenti a un «secondo volume» dell'opera è dunque da intendersi riferito ai Supplementi comparsi in questa stessa collana (2 tomi, 1986).]
     
     
      PROEMIO ALLA PRIMA EDIZIONE
     
      Mi sono qui proposto d'indicare come sia da leggere questo libro, perché si riesca possibilmente a capirlo. Quel che per suo mezzo dev'esser comunicato, è un unico pensiero. Eppure, malgrado ogni sforzo, non ho potuto trovare per comunicarlo nessuna via più breve che questo libro intero. Io considero quel pensiero come ciò, che per sì gran tempo s'è cercato sotto il nome di Filosofia, e la cui scoperta sembra quindi ai dotti in istoria altrettanto impossibile quanto quella della pietra filosofale, sebbene loro già dicesse Plinio: Quam multa fieri non posse, priusquam sint facta, judicantur? (Hist, nat., 7, 1).
      Secondo l'aspetto da cui si considera quell'unico pensiero ch'io ho a comunicare, esso si mostra come ciò che s'è chiamato Metafisica, o Etica, o Estetica: e invero dovrebbe essere tutto codesto insieme, se fosse quel ch'io, come ho già affermato, ritengo che sia.
      Un sistema di pensieri deve sempre avere un organismo architettonico, ossia tale, che sempre una parte sostenga l'altra, ma non questa anche sostenga quella: la pietra fondamentale sostiene tutte le parti, senza venir da esse sostenuta; il vertice è sorretto, senza sorreggere.


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Il mondo come volontà e rappresentazione
Tomo I
di Arthur Schopenhauer
pagine 254

   





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