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      In ciascuno di questi quattro libri bisogna specialmente guardarsi dal perdere di vista, disopra dai punti particolari de' quali per necessità si tratta, il pensiero essenziale cui quelli appartengono, e il procedere dell'esposizione nel suo complesso. Con ciò è formulata la prima richiesta, indispensabile come l'altra che seguirà, che io rivolgo al lettore malevolo (malevolo verso il filosofo, appunto perché il lettore è filosofo anch'esso).
      La seconda è questa, che prima del libro si legga l'opera che gli serve d'introduzione, sebbene non stia qui unita, essendo comparsa cinque anni prima, col titolo: «Sulla quadruplice radice del principio della ragione sufficiente: trattazione filosofica». Senza la conoscenza di questa introduzione e propedeutica, la vera comprensione del presente scritto è del tutto impossibile; e il contenuto di quella è qui ognora presupposto, come se facesse parte dell'opera. D'altronde, se quella non avesse preceduto già di parecchi anni l'opera presente, non le starebbe ora innanzi come un proemio, bensì sarebbe incorporata nel primo libro; il quale ora, mancandogli ciò ch'è detto in quella trattazione, dimostra una certa incompiutezza per le lacune che di continuo deve riempire riferendosi ad essa. Era tuttavia così grande la mia ripugnanza a copiare me stesso, o a presentare un'altra volta faticosamente con altre parole ciò che già una prima volta avevo detto a sufficienza, che ho preferito questa via, quantunque avessi ora potuto dare al contenuto di quella memoria un'esposizione alquanto migliore, soprattutto sgombrandola di parecchi concetti derivati dalla mia troppa suggezione d'allora alla filosofia di Kant: categorie, senso interno ed esterno, e simili.


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Il mondo come volontà e rappresentazione
Tomo I
di Arthur Schopenhauer
pagine 254

   





Kant