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      9), negarono potersi dare idee di cose artificiali. Dice Alcinoo: ????????? ?? ??? ?????, ?????????? ??? ???? ????? ???????. ???? ??? ???? ????????? ??? ??? ???????? ???????, ??? ???????? ????? ?????, ???? ??????? ? ?????, ???? ??? ??? ???? ?????, ???? ??????? ??? ???????, ???? ??? ???? ?????, ???? ????????? ???? ????????, ???’???? ??? ??????? ?????, ???? ???????? ??? ???????????? ????? ??? ??? ????? ??????? ???? ???????? ?? ??? ?????????? (Definiunt autem ideam exemplar aeternum éorum, quae secundum naturam existunt. Nam plurimis ex iis, qui Platonem secuti sunt, minime placuit, arte factorum ideas esse, ut clypei atque lyrae; neque rursus eorum, quae praeter naturam, ut febris et cholerae; neque particularium, ceu Socratis et Platonis; neque etiam rerum vilium, veluti sordium et festucae; neque relationum, ut majoris et excedentis: esse namque ideas intellectiones dei aeternas, ac seipsis perfectas). In quest'occasione può essere toccato un altro punto, nel quale la nostra dottrina delle idee molto s'allontana da quella di Platone. Egli insegna (De Rep., X, p. 288), l'oggetto che l'arte bella vuol rappresentare, il modello della pittura e della poesia, non esser l'idea, bensì la cosa singola. Proprio il contrario sostiene tutta la dimostrazione da noi fin qui fatta; e l'avviso di Platone tanto meno ci svierà su questo punto, essendo la causa d'un dei più grossi e riconosciuti errori commessi da quell'uomo grande, ossia del suo disdegno e abominio per l'arte, specialmente la poesia.


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Il mondo come volontà e rappresentazione
Tomo II
di Arthur Schopenhauer
pagine 368

   





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